IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto che il consiglio comunale di Scafati (Salerno), eletto nelle consultazioni elettorali del 6 maggio 1990, presenta forme di condizionamento di tipo camorristico, evidenziate nella relazione inoltrata dal prefetto di Salerno in data 26 febbraio 1993; Constatato che le presenti forme di condizionamento compromettono la libera determinazione dell'organo elettivo, causando la deviazione dal principio di legalita' e deteriorano, conseguentemente, sia il buon andamento dell'amministrazione comunale di Scafati sia il regolare funzionamento dei servizi alla medesima affidati; Constatato che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni, unita allo stato di perdurante inefficienza dei servizi, ingenerano sfiducia generalizzata nella legge e nelle istituzioni da parte dei cittadini e determinano un elevato allarme sociale, con pregiuzio della sicurezza pubblica; Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento degli organi ordinari del comune di Scafati per il ripristino dei principi democratici e di liberta' collettiva; Visto l'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con modificazioni, nella legge 22 luglio 1991, n. 221; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del 6 marzo 1993; Decreta: Art. 1. Il consiglio comunale di Scafati (Salerno) e' sciolto per la durata di diciotto mesi.